Nata
a Napoli nel 1971, vive e lavora tra Napoli e Milano.
Espone dal 1998 con mostre personali a Bergamo, Torino,
Prato e Bellinzona e numerose collettive.
"Under fifteen", il progetto su cui lavora
da due anni, vede come protagonisti dei ragazzi -tutti
al di sotto dei quindici anni- fotografati all'interno
delle loro case, precisamente nel salotto: è
il luogo della casa più pulito e sacro, che vive
nell'attesa di chissà quale ospite inaspettato.
Qui i giochi dei bambini sono proibiti e le porte si
aprono solo per le grandi occasioni, per mostrare il
suo cuore nostalgico e prezioso fatto di bomboniere,
calici e collezioni di piatti dipinti a mano.
Le fotografie, che devono essere viste in sequenza come
i fotogrammi di un film per sottolineare la dimensione
di continuità, rappresentano metafore casalinghe
di un'Italia medio borghese, tutta tesa a curare la
propria immagine: nei salotti, teatro di una rappresentazione
che si realizza ad uso privato della famiglia, posano
adolescenti un po' impauriti eppure determinati, come
se fossero impegnati nel casting di un nuovo programma
televisivo che cerca veline e piccoli eroi.
I ragazzi, che attraversano un'età di transizione,
non si sentono più rappresentati dalla loro cameretta
di mobili laccati di chiaro e peluches, simbolo e specchio
della loro infanzia: nelle pose catturate dalla Di Cicco,
attraverso il vestito e la postura sperimentano uno
stile personale e libero, nel tentativo di collocarsi
con autonomia in un mondo -quello "di fuori"-
ancora sconosciuto, che va a scontrarsi con lo stile
prestabilito e imposto dalla famiglia rappresentato
dal cosiddetto salotto. Si mostrano diversi e ribelli,
estranei all'ambiente che li circonda, un ambiente sicuro,
che simboleggia l'attenzione e la disponibilità
dei genitori che quotidianamente "investono"
nella realizzazione dei figli, affidando al loro futuro
i desideri che altro non sono che il volto nascosto
di un grande rimpianto.
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