| Candida Höfer è nata nel 1944 e da trent'anni documenta attraverso il suo lavoro fotografico di alta qualità spazi pubblici e edifici in Europa e in America. Gli scatti di Candida Höfer sono fredde e asettiche istantanee di spazi pubblici come musei, biblioteche e uffici. Gli ambienti sono deserti come palcoscenici in attesa degli attori, luminosi e tirati a lucido; le inquadrature sobrie e volutamente banali. La Höfer, esponente della nuova scuola dei fotografi tedeschi che annovera nomi come Thomas Struth, Thomas Ruff e Andreas Gursky, tutti usciti dall'Accademia di Düsseldorf, spinge all'estremo questa attitudine alla descrizione oggettiva, patinata e impersonale, ormai comune in molta fotografia internazionale, arrivando a lambire pericolosamente il limite del nulla, restituendo visioni inerti, che sembrano abusare del fascino del distacco, vittime di uno stile che rischia continuamente di sfociare nella maniera. Nelle sue immagini fotografiche, di grande rigore compositivo, documenta edifici pubblici ed ambienti urbani. Allieva dei fotografi ed insegnanti Becher, l'autrice realizza le sue foto di ambienti senza persone facendo risaltare così, proprio attraverso la loro assenza, le occupazioni umane a cui questi ambienti sono riservati.
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