Nato a Biella nel 1933, Michelangelo Pistoletto esordisce
a fine anni '50 con una pittura centrata sull'autoritratto.
La persona intera è dipinta a dimensione reale
ed è isolata su sfondi uniformi, che nel 1961
diventano neri-riflettenti e formano la serie "Il
Presente". Dal 1962 la figura viene ritagliata
e applicata su lastre d'acciaio specchianti. Lo spettatore
entra a far parte del quadro attraverso il proprio rispecchiamento.
In diretta conseguenza dei quadri specchianti Pistoletto
realizza nel 1965-67 un insieme di lavori intitolati
"Oggetti in meno" che rivelano l'irripetibilità
di ogni singolo momento creativo. Dal 1967 l'interesse
dell'artista si rivolge a installazioni con materiali
trovati; nel 1968 fonda "Lo Zoo" gruppo con
il quale si dedica all’interazione di diverse forme
espressive che sfociano nell'azione teatrale.
Negli anni '70 torna al tema della specularità,
con il ciclo “Divisione e moltiplicazione dello specchio”,
fondato sulla scomparsa delle immagini e sulla dissezione
delle superfici, mentre continua a operare con installazioni
oggettuali. Negli anni '80 si dedica alla scultura,
pensata come ricostruzione di frammenti della memoria
collettiva e individuale. Negli stessi anni Pistoletto
si dedica ampiamente all'attività scultorea,
prediligendo materiali più tradizionali, come
nel caso di “Onda di bronzo” (1982-83), o talvolta effimeri
come in "Persone nere" (1984).
Nell'opera “L'architettura dello specchio” (1990) Pistoletto
approfondisce il tema dello specchio, che appare in
diversi cicli della sua opera fin dal 1962. L'opera
in collezione è costituita da un’enorme specchiera
incorniciata che l'artista ha suddiviso in quattro parti
uguali. Lo specchio riflette e dunque contiene in potenza
tutte le immagini possibili, cosicché ogni specchio
può riflettere il mondo intero.
duetart gallery
vedi opere:
Edizione straordinaria
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