Marco
Botti è nato a Piacenza nel 1977. Vive e lavora a Milano.
Nota
autobiografica di profilo:
dal 26 settembre del 1977 rispondo a chi mi chiama Marco Botti.
dal 19 giugno del 2002 rispondo anche a chi mi chiama, bontà
sua, "artista".
da sempre sono quello che so fare: raccontare storie e possibilità.
dal 1996 studio l'architettura e il progetto per imparare
ad imparare, per rendermi responsabile della bellezza del
mondo.
per aiutarmi a spiegare il mondo al mondo, per poter permettere
al mondo di dispiegarsi.
per potermi spiegare.
dalla primavera del 2001 ho fatto inciampare Franco Toselli
nel mio lavoro, e lui, dopo un capitombolo, mi ha sorriso.
da quando mi va "I'm not for, I'm not again, I'm with".
da sempre buono a nulla e capace di tutto, cercatore di arcobaleni.
Che sono le maniglie del mondo.
da sempre coltivatore di quadrifogli, artificatore e non artista,
artificiere e non attore.
in ogni modo sempre consapevole che Fare l'arte significa
Fare la cultura,
con tutti i rischi e le canzonette del Caso.
da sempre convinto che la casualità è una modalità
e non un motore.
dal 1992 scalo montagne e arrampico rocce per accorgermi che
è più difficile scendere,
per riconoscere i miei limiti per poterli, anche di poco e
per gioco, superare.
per accorgermi dalla cima che il mondo è un gran gomitolo
di orizzonti,
che il cielo è l'orizzonte da sdraiati,
che dopo la cima non si è ancora arrivati.
dal 1999 porto sempre con me un fogliettino, trovato in Patagonia,
su cui sta scritto "si può vivere in una foresta
senza essere un albero".
da sempre considero amici fraterni Piero della Francesca,
Michelangelo, Duchamp, Rothko, Paolini e mille altri,
perché gli amici sono quelle cose che ti aiutano a
crescere.
dall'arte ho imparato che la nostra testa è rotonda
per permettere ai pensieri di cambiare direzione,
dall'arte e dal mondo che è una verità sempre
nuova.
nei miei lavori non c'è nient'altro che quello che
di nuovo già c'era,
che aspettava tra le righe di essere raccontato, sospeso tra
il visibile e il nascosto,
da sempre opera assente che appare quando necessaria.
dal 2002 se qualcuno, guardando i miei lavori, si è
sentito per un istante migliore ed ha strizzato l'occhio ad
una nuova direzione,
mi ha regalato il mondo.
che è fatto di infiniti mondi possibili,
basta saperli guardare come il pescatore si guarda dal punto
di vista del mare.
da quando ho capito che non si finisce mai di scoprirsi diversi,
al mio lavoro affido il serio gioco di dipingere i baffi all'ovvio,
di non inventare nulla, di far guardare l'arcobaleno di profilo
per capire se può essere migliore.
da domani ho imparato a pensare.
Mostre
personali
"Multiplo di me stesso", Galleria
Toselli, Milano, 19.6-24.7.2002
"Proprio, sotto agli occhi", Galleria
Toselli, Milano, MiArt 2003
"Appunti di vista", Galleria duetart, 8.10-8.11.2003
Mostre
collettive
Art Forum 2002 Berlin, Berlino 2002, Galleria
Toselli
Artissima 2002, Torino 2002, Galleria Toselli
"Portofranco", l'Artoteca, Milano,
a cura di Franco Toselli, 12.12.2002-9.1.2003
"Aspettando Venezia", Galleria
duetart, Varese, 20.5-20.6.2003
"quasiarte", Galleria Toselli,
Milano, 19.6-28.7.2003
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